Brano: [...]nto (l’assenza completa degli altri partiti da forme attive di partecipazione), portarono a posizioni di opportunismo, tanto da spingere a una specie di armistizio fra antifascisti e Partito fascista repubblicano nell’ottobre 1943. Di fronte ai duri richiami del Comitato federale e a un intervento della Direzione nazionale del P.C.I. (28.1.1944), e grazie alle azioni galvanizzanti svolte in collina dai giovanissimi partigiani faentini guidati da Silvio Corbari (v.), a partire dalla primavera del 1944 la situazione si sbloccò.

La lotta armata, per le condizioni particolari del Faentino, si orientò soprattutto verso l’organizzazione di reparti suH’Appennino. Qui infatti nacquero e si svilupparono, oltre al gruppo guidato dal Corbari e al Battaglione « Ravenna » (entrambi operanti dal settembre 1943), il Distaccamento « Celso Strocchi » dipendente dal Comando della 28a Brigata G.A.P. « Mario Gordini » e ligio alle direttive del Comitato di liberazione nazionale.

Durante i mesi estivi la lotta fu particolarmente intensa nella pianura, dove i G.A.[...]

[...]zifascisti in Italia e all’estero i seguenti patrioti faentini:

Lorenzo Alboni, Luigi Alboni, Luigi Alessandrini, Domenico Amadei (in Grecia), Stefano Babini, Bruno Bandini, Stefano Banzola, Vittorio Bellenghe, Mario Bertaccini, Antonio Bertoncelli, Luigi Bettoli, Nino Bordini, Gino Buffardeci, Romolo Cani, Bruno Cappellini, Giovanni Caroli, Pietro Caroli, Vincenzo Caroli, Carlo Casalini, Aldo Celli, Luigi Ciani, Vittorio Ciani, Nino Cimatti, Silvio Corbari, Giovanni Della Valle, Amerigo Donatini, Renato Emaldi, Max Emiliani, Arturo Errani, Pietro Fabbri, Ermenegildo Fagnocchi, Teodosio Ferri, Ferruccio Fiumi, Natale Fontana, Pietro Gaddoni, Domenico Gailegati, Domenico Gallina, Clemente Ghirlandi, Antonio Laghi, Vincenzo Lega, Angelo Linguerri, Antonio Linguerri, Armando Marangoni, Paolo Marconi, Dionisio Mazzara, Pietro Minardi, Vincenzo Montanari, Domenico Montevècchi, Emilio Nanni, Bruno Neri, Giovanni Piacci, Vincenzo Piacci, Lorenzo Poggi, Luigi Rivola, Livio Rossi, Roberto Samorini, Luigi Sangiorgi, Anseimo Santandrea, Giuseppe Sassi, Giu[...]

Brano: [...]furono Alessandro Alessandrini, Domenico Landi, Salvatore Morandini, Domenico Bertozzi, Marcello Lombi ni, Marcello Nanni e Angelo Giusti.

Negli stessi giorni, a Terra del Sole, i fascisti fucilarono il marchese Gianraniero Paul ucci di CaiboliG innasi, la sua consorte Pellegrina Rosselli e il patriota Antonio Benzoni. Presso il campo d’aviazione di Forlì i tedeschi fucilarono 26 cittadini catturati in precedenti rastrellamenti.

I corpi di Silvio Corbari e Adriano Casadei, già impiccati a Castrocaro, vengono appesi dai fascisti ai lampioni di piazza Saffi in Forlì (18.8.1944)

tra cui numerosi ebrei. A Rimini, dopo averli atrocemente torturati, i fascisti impiccarono i giovani patrioti Gino Cappelli, Luigi Nicolò e Ade

lio Pagliarani; a Cesena appesero ai lampioni della piazza i corpi martoriati di Silvio Corbari, Adriano Casadei, Arturo Spazzoli e Iris Ver sari.

Il 22 agosto furono fucilati: a Cesena il noto antifascista Ernesto Barbieri; a Civitella, i patrioti Primo Galeotti, Giuseppe Bertaccini, Carlo Valenti; e a Cesenatico ancora altri. Duri scontri si ebbero il 26 agosto nei pressi di Linaro (dove cadde il partigiano Francesco Tosi) e l’indomani a Santa Sofia, San Piero in Bagno, Sarsina, nella zona di GaleataCivitella, nelle vicinanze di Cusercoli e in altre località ancora.

Verso la Liberazione

L’ora della liberazione si avvicinava. II 2 settembre gli Alleati occupavano Cattolica, il[...]

Brano: [...]si nella zona di Colle del Carnaio presso Bagno di Romagna (Forlì), continuò la sua attività, incurante dei gravissimi rischi a cui si esponeva. Arrestato il 6 (o 7) agosto durante un breve ritorno a casa, venne rinchiuso nel carcere di Forlì. Sottoposto a tortura dai fascisti che volevano strappargli i nomi dei suoi compagni, resistette stoicamente, ma quando i fascisti uccisero suo fratello (v. Spazzoli, Arturo) che faceva parte della banda di Silvio Corbari, anche la sua sorte fu segnata: avuta la prova che gli Spazzoli erano fra i

loro più temibili avversari, i fascisti prelevarono Antonio dalle carceri e

lo portarono sotto il cadavere del fratello impiccato a un lampione di piazza Saffi in Forlì. Infine lo condussero sulla strada di Ravenna, per trucidarlo laddove tutti lo conoscevano.

Alla sua memoria è stata conferita la medaglia d’oro al valor militare.

Spazzoli, Arturo

N. a Forlì il 21.4.1923, ivi m. il 18.8.

1944.

Fratello minore di Antonio Spazzoli (v.), antifascista e repubblicano, ne seguì l'esempio partecipando at[...]

[...]ecipando attivamente con lui all'organizzazione della lotta partigiana. Nel maggio del 1944 attraversò la linea del fronte per portare in salvo nell'Italia liberata un gruppo di ufficiali angloamericani (fra cui 5 generali) fuggiti dai campi di prigionia. Preso contatto con il Comando alleato, il 25 giugno rientrò in Romagna con una missione óeWO.R.I. (v.) per continuare la lotta. Dopo l’arresto del fratello, il 12 agosto si aggregò al gruppo di Silvio Corbari (v.) per organizzare insieme a questi un colpo di mano onde liberarlo dalle carceri di Forlì. Traditi da agenti provocatori, Spazzoli, Corbari e i loro compagni di lotta (Adriano Casadei e Iris Vergari) furono catturati dai fascisti e barbaramente trucidati. Alla sua memoria è stata conferita la medaglia d’argento al valor militare.

Speer, Albert

N. a Mannheim (Germania) il 19.3.

1905, m. a Londra l’1.9.1981 ; architetto.

Diplomato in ingegneria alla Technische Hochschule di Berlino, negli ultimi anni della repubblica di Weimar si accostò al nazionalsocialismo: divenne successivam[...]

Brano: [...]eggio di I.V. Stalin con Churchill, Roosevelt, Attlee, Truman, Roma, 1957.

Casadei, Adriano

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Roviglio (Reggio Emilia) nel 1922, ucciso a Forlì il 18.8.1944; studente dell’istituto chimico industriale di Forlì.

Chiamato di leva nel 1942 e arruolato nell’Aeronautica, dopo I’8.9.1943 partecipò attivamente alla Guerra di liberazione come vicecomandante della banda « Corbari ». Con lo stesso Silvio Corbari (v.) fu protagonista di numerose azioni di sabotaggio e di guerriglia sull’Appennino Toscoemiliano. Dopo aver sbaragliato e disarmato decine di presidi fascisti e tedeschi, dopo aver risposto a un attacco tedesco facendo saltare un deposito di esplosivi che, nel tremendo scoppio, provocò al nemico gravi perdite, fu catturato mentre, accorso vicino a Corbari gravemente ferito, tentava di portarlo in salvo. Dopo essere stato torturato, fu impiccato con il suo comandante e altri due partigiani ai lampioni di piazza Saffi a Forlì. I cadaveri furono lasciati esposti per alcuni giorni.

Casadei, [...]

Brano: [...]di Monaco (v.) venne sancito lo smembramento della Cecoslovacchia, parve davvero che il revisionismo stesse spazzando via l’ordine politicogeografico fissato con il Trattato di Versailles.

S.BI.

Versari, Iris

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. nel 1922 a Portico San Benedetto (Forlì), m. il 18.8. 1944 a Cornia di San Valentino (Forlì).

Figlia di contadini, dopo l’8.9.1943 entrò nella Resistenza romagnola e, a fianco di Silvio Corbari (v.), combattè in una attivissima formazione partigiana. Dopo aver preso parte a numerose azioni di guerriglia distinguendosi per il suo coraggio, rimase ferita a una gamba e dovette curarsi rifugiata in una casa colonica. Qui, a seguito di una delazione, venne sorpresa da tedeschi e fascisti con altri membri del Comando, tra cui il Corbari. Rifiutando di arrendersi, preferì combattere fino all'ultimo e infine uccidersi per aiutare i compagni a salvarsi.

Il corpo martoriato di Iris Versari impiccato dai fascisti di Forlì a un lampione in piazza Saffi (agosto 1944)

SI legge nella motivaz[...]

Brano: [...]perienza di non lontane traversie trattennero molti repubblicani in una posizione piena di riserve nei confronti dei C.L.N..

Ciononostante, si ebbe una notevole fioritura di stampa clandestina: soprattutto in Lombardia, a Roma e in Emilia tornarono in vita testate di illustre tradizione: La Voce repubblicana, L’Alba repubblicana, L’Italia del popolo, Il Pensiero mazziniano. E non mancarono bande e capi di bande guerrigliere, come il romagnolo Silvio Corbari (v.) che gravitarono sulla tradizione repubblicana più che sul P. d'A..

Quanto alle strutture del partito, per tutto il periodo della lotta armata rimasero assai labili e persino incerte nella loro denominazione e piattaforma: oltre alla classica sigla del P.R.I., nettamente prevalente, fecero la loro apparizione alcune sigle minoritarie, come quelle del Partito repubblicano rivoluzionario o Partito repubblicano del lavoro e altre.

La battaglia per la repubblica

A Liberazione avvenuta, il P.R.I. si riorganizzò rapidamente ripartendo dalle sue sperimentate zone di influenza prefascist[...]

Brano: [...] potè giungere a strutture stabili, nonostante la costituzione del Distaccamento “Strocchi” (che però non riuscì mai a divenire una formazione organica e ad agire suH'intero territorio appenninico) e la volontà di dar vita a un Battaglione “Ravenna” (che fu assorbito, ancor prima della effettiva costituzione, dalla 36a Brigata “Bianconcini”).

Poche settimane dopo T8.9.1943 le colline a sud di Faenza furono investite dal l’azione fantasiosa di Silvio Corbari (v.), un vero e proprio eroe popolare, pronto alla beffa e al colpo clamoroso. L’ingresso di Adriano Casadei (v.) portò, dal maggio 1944, un poco di disciplina nella "banda”, la fece collegare con il C.L.N. di Faenza e le fece ottenere consistenti aiuti in armi dagli Alleati, interessati a potenziare una formazione “autonoma” in una zona ormai controllata da tre Brigate garibaldine (8a, 28a, 36a). Catturato in seguito a una spiata, il 18 agosto Corbari, insieme a Iris Versari e Arturo Spazzoli (v.), fu impiccato a Castrocaro e poi, di nuovo, a Forlì. Nelle colline attorno a Brisighella si rac[...]

Brano: Corea

Silvio Corbari (al centro, tra Ines Versari e Adriano Casadei) insieme con i suoi compagni di lotta

vero dono di Giuda. Alla sera, Corbari e Casadei si rimisero in cammino e a mezzanotte giunsero dal contadino dove Arturo Spazzoli e Ines Versari stavano ad aspettarli, non potendo la Ines muoversi per una ferita a una gamba.

Decisero così di trascorrere la notte in quello stesso luogo.

All’alba la casa era completamente circondata ma il primo tedesco che osò entrarvi fu abbattuto. Poi Corbari saltò dalla finestra, mentre Casadei e Spazzoli tentarono una disperata sortita dalla porta della stalla. La[...]